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Narcisisti perversi - Manipolatori - Vampiri psico-affettivi

Tratti comportamentali del narcisista

Secondo l'APA, un soggetto può essere considerato patologicamente narcisista quando presenta almeno cinque delle caratteristiche elencate nel DSM IV ma, per i fini che qui interessano, può essere utile prendere in considerazione anche alcune manifestazioni meno gravi, anche al confine con la normalità.
Molti di questi sintomi, anche quando si presentano isolatamente, dovrebbero almeno insospettire quando appaiono troppo frequenti e/o troppo "scoperti".
In pratica, può essere sospettato di narcisismo più o meno dannoso per se stesso o per gli altri un soggetto che:

nutre forti sentimenti di auto-stima, pretende che gli altri riconoscano la sua superiorità e tende a sottovalutare o ignorare le qualità positive degli altri


si considera "al disopra di ogni sospetto": gli sembra naturale che alle sue azioni ed alle sue parole gli altri attribuiscano sempre il significato più "bello", nobile, lodevole; non sospetta o non ammette che potrebbero anche essere interpretate in senso opposto.


espande l'idealizzazione di se stesso alle persone che mostrano di apprezzarlo adeguatamente; svaluta le stesse persone quando deludono le sue aspettative; dal che si desume che l'unico vero merito degli altri consiste nell'apprezzare lui.


è facile vittima degli adulatori; accetta per vere e sincere le manifestazioni di stima o di rispetto che nelle normali relazioni sociali sono semplici espressioni convenzionali di cortesia.


sente come propri "diritti" i favori, i privilegi, i vantaggi che gli sembrano giustificati dalle sue speciali qualità; e, naturalmente, non riconosce agli altri "diritti" analoghi.


anche su argomenti che ignora o conosce in modo superficiale, ha sempre una propria opinione e la manifesta con arroganza, presunzione, snobismo.


quando la sua auto-stima viene smentita dalle circostanze, nega i dati dell'esperienza o li "dimentica" per continuare a "vendere" a se stesso e agli altri il proprio modello ideale, tanto meno credibile quanto più si discosta dall'evidenza dei fatti.


teme eccessivamente la rivelazione del proprio Io reale e la soffre come un'offesa intollerabile al suo Io ideale.


è insicuro di sè, rifugge dalle verifiche, dai confronti, dalle competizioni che possono rivelare i suoi limiti.


essendo incapace di autocritica deve ricorrere ad un primitivo meccanismo di difesa che gli consente di fuggire dalla realtà proiettando sugli altri le qualità negative che non può accettare come sue proprie (se è avaro accusa gli altri di avarizia, se è egoista li accusa di egoismo, ecc.)


è estremamente sensibile alle "offese" ricevute e percepisce come vere offese (come negazioni d'amore) le mancanze di riguardo, stima, ammirazione a cui crede di avere diritto; in questi casi si consola disprezzando ciò che non ha ottenuto (chi non mi ama non mi merita)


comincia troppe frasi con "io" o parla troppo spesso di rapporti del genere io-tu, io-lui, io-altri; tende a monopolizzare le conversazioni parlando di sè, senza ascoltare gli interlocutori.


tende a ricondurre a se stesso ogni argomento di conversazione: se si parla dell'economia cinese, il narcisista deve subito raccontare di aver conosciuto un cinese; se si parla della fame in Africa, deve informare dettagliatamente il pubblico sui propri problemi d'inappetenza.


racconta troppo volentieri episodi che dimostrano qualche sua virtù (intelligenza, spirito, generosità ecc.) o riguardano qualche suo successo personale, professionale, sociale ecc.


tende a portare la conversazione sui propri argomenti preferiti (quelli in cui la sua superiorità può brillare) senza curarsi del disinteresse dell'interlocutore ed ignorando i suoi tentativi di cambiare discorso; non nasconde la propria irritazione quando l'interlocutore fa altrettanto.


manifesta evidente malumore quando viene contraddetto o smentito, quando le sue opinioni vengono criticate o le sue credenze vengono messe in dubbio.


racconta spesso episodi insignificanti di cui è stato attore o spettatore. Gli avvenimenti in cui è coinvolto un narcisista non sono mai (per lui) banali o comuni: sono illuminati e valorizzati dalla sua partecipazione.


sopravvaluta l'interesse che gli altri possono provare per la sua salute e per i suoi problemi; quindi tende ad affliggere il prossimo con la dettagliata narrazione delle proprie vicende personali, delle vicende dei suoi parenti ecc.


quando non può negare di aver commesso un errore, ne attribuisce la colpa a qualcun altro, o alla sfortuna, o a qualche circostanza imprevedibile.


manca di capacità empatiche, cioè di sensibilità per i problemi o i sentimenti altrui; per es. è capace di vantarsi della propria salute davati ad un malato, della propria ricchezza davanti ad un povero ecc.


sopravvaluta i propri amici, la propria famiglia, il gruppo di cui fa parte ecc. Questo sintomo si accompagna all'implicita o esplicita sottovalutazione dei gruppi "estranei".


tende a "sedurre", affascinare, imporsi con l'esibizione di speciali qualità, abilità, successi, prove di virtù varie.


tende a sfruttare gli altri senza sentirsi in colpa, per es. nei rapporti di coppia, nelle amicizie, nei rapporti con i colleghi di lavoro.


in campo sessuale, non perde occasione di "conquistare" corteggiando o provocando il corteggiamento altrui, spesso in modo indiscreto o in circostanze inopportune.


presenta un'immagine "selettiva" di se stesso: non rivela volontariamente le proprie debolezze, non racconta le proprie sconfitte o i propri errori o lo fa solo per giustificarli, auto-assolversi e chiedere di essere assolto.


sopravvaluta le proprie gentilezze, i "doni" ed i "sacrifici" che offre agli altri ma quelli che gli sono offerti gli sembrano soltanto doverosi; in ogni caso, si aspetta grossi favori in cambio di piccole cortesie.


si vanta di relazioni con personaggi che considera prestigiosi: il suo medico è un "primario", il suo avvocato è un principe del foro, il cugino di un suo amico è un deputato ecc.




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